Bronchite acuta: quale terapia ?


La bronchite acuta è caratterizzata da infiammazione autolimitantesi delle grandi vie respiratorie, con tosse ma senza polmonite.

La bronchite acuta ha una maggiore incidenza durante la stagione invernale.

Si ritiene che i virus siano la causa della bronchite acuta, ma sono stati isolati solo in una minoranza di pazienti.
Tra i virus figurano: virus dell’influenza A, virus dell’influenza B, virus parainfluenzale, virus sinciziale respiratorio, coronavirus, adenovirus e rinovirus.
Il metapneumovirus umano è stato identificato come agente causale.

Uno studio compiuto in Francia, che ha coinvolto adulti vaccinati contro l’influenza ha mostrato una causa virale nel 37% dei 164 casi di bronchite acuta; tra questi il 21% era rappresentato da un rinovirus ( Rev Mal Respir 2004 ).

Solo in una minoranza di pazienti con bronchite acuta vengono isolate nello sputo specie batteriche comunemente coinvolte nelle polmoniti acquisite in comunità.
Tuttavia, il ruolo delle specie batteriche nella bronchite acuta rimane non chiaro.
In alcuni casi, i batteri atipici sono all’origine della forma acuta di bronchite, tra questi: Bordetella pertussis, Chlamydia pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae.

I farmaci antimicrobici non sono raccomandati nella maggior parte dei casi di bronchite acuta.
Analisi sistematiche di studi clinici hanno indicato che gli antibiotici possono ridurre la durata dei sintomi, ma sono clinicamente irrilevanti.

Il risultato di uno studio clinico, randomizzato, in doppio cieco che ha confrontato un ciclo di terapia di 5 giorni con Azitromicina ( Zitromax ) ( n= 112 ) o con vitamina C ( n= 108 ) non ha mostrato alcuna differenza tra i due gruppi.

Una revisione Cochrane di 9 studi clinici controllati e randomizzati ha mostrato una significativa, seppur piccola, riduzione della durata della tosse ( 0.6 giorni ) con l’uso degli antibiotici.

La terapia antimicrobica può essere di beneficio quando viene identificato un patogeno trattabile.

Pochi studi clinici hanno esaminato l’effetto dei beta2-agonisti somministrati per os o mediante aerosol, per la tosse associata a bronchite acuta.
Una revisione Cochrane non ha evidenziato benefici dall’impiego dei beta-2-agonisti, anche nei pazienti con ostruzione delle vie aeree.

L’impiego per un breve periodo ( 7 giorni ) di corticosteroidi per os o per via inalatoria potrebbe risultare utile per combattere la tosse stizzosa.
Questo approccio non è tuttavia sostenuto da dati clinici. ( Xagena_2006 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2006




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