Rischio di polmonite acquisita in ospedale con l’utilizzo di farmaci acido-soppressori


L’uso di farmaci acido-soppressori è aumentato in maniera costante, in particolare nei reparti ospedalieri, nonostante la mancanza di un’indicazione accettata per la maggior parte di questi pazienti.

Uno studio di coorte farmacoepidemiologico, prospettico, ha esaminato l’associazione tra l’uso di farmaci acido-soppressori e la polmonite contratta in ospedale.
Lo studio ha coinvolto tutti i pazienti con almeno 18 anni di età, ricoverati per 3 o più giorni in un grande Centro medico di Boston negli Stati Uniti nel periodo 2004-2007.

Sono stati definiti farmaci acido-soppressori gli inibitori della pompa protonica o gli agonisti del recettore dell’istamina H2.

La principale misura di esito, era l’incidenza di polmonite contratta in ospedale definita in base ai codici della International Classification of Diseases, Ninth Revision, Clinical Modification ( ICD-9-CM ) in pazienti esposti o non-esposti a farmaci acido-soppressori.

La coorte era costituita da 63.878 ricoveri in ospedale.
I farmaci acido-soppressori sono stati prescritti nel 52% dei ricoveri e la polmonite contratta in ospedale si è manifestata in 2.219 ricoveri ( 3.5% ).

L’incidenza non-aggiustata di polmonite acquisita in ospedale è risultata più alta nel gruppo esposto a farmaci acido-soppressori rispetto al gruppo non-esposto ( 4.9% vs 2%; odds ratio [ OR ] 2.6 ).

Utilizzando la regressione logistica a variabili multiple, l’OR aggiustato per la polmonite contratta in ospedale nel gruppo esposto a farmaci acido-soppressori è stato pari a 1.3.

L’associazione è risultata significativa per gli inibitori della pompa protonica ( OR=1,3 ), ma non per gli agonisti del recetore dell’istamina H2 ( OR=1.2 ).

In coclusione, in questo ampio studio farmacoepidemiologico di coorte, l’uso di farmaci acido-soppressori è risultato associato a un aumento del 30% del rischio di polmonite acquisita in ospedale.
Nelle analisi secondarie è stato dimostrato un rischio statisticamente significativo solo per l’uso di inibitori della pompa protonica. ( Xagena_2009 )

Herzig SJ et al, JAMA 2009; 301: 2120-2128



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