Broncopneumopatia cronica ostruttiva: Benralizumab 100 mg riduce le esacerbazioni


L'anticorpo monoclonale Benralizumab ( Fasenra ) non ha ridotto in modo significativo le esacerbazioni rispetto al placebo negli studi di fase 3 GALATHEA e TERRANOVA nei pazienti affetti da BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ).

Uno studio si è posto l'obiettivo di individuare le caratteristiche cliniche e fisiologiche dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva che possono permettere l'identificazione delle persone che potrebbero avere beneficio dal trattamento con Benralizumab.

E' stata effettauata l'analisi dei dati degli studi GALATHEA e TERRANOVA.
Al momento dell'arruolamento i pazienti avevano un'età di 40-85 anni, avevano una limitazione del flusso d'aria moderata-molto grave, avevano conta di eosinofili nel sangue elevata e almeno due esacerbazioni o una esacerbazione grave nell'anno precedente nonostante la doppia terapia inalatoria ( corticosteroidi per inalazione più beta-2-agonisti a lunga durata d'azione o beta-2-agonisti a lunga durata d'azione più antagonisti muscarinici a lunga durata d'azione ) oppure tripla terapia inalatoria ( corticosteroidi per inalazione più beta-2-agonisti a lunga durata d'azione più antagonisti muscarinici a lunga durata d'azione ).

L'analisi ha riguardato 3.910 pazienti trattati con Benralizumab ( 30 mg o 100 mg per via sottocutanea ogni 8 settimane; prime 3 dosi ogni 4 settimane ) oppure placebo con terapia doppia o tripla con l'obiettivo di identificare i fattori costantemente associati alla riduzione annuale del tasso di esacerbazione.

L'endpoint primario era il tasso di esacerbazione annuale per Benralizumab rispetto al placebo.

Per 2.665 pazienti con conta ematica elevata di eosinofili, l'effetto del trattamento con Benralizumab ogni 8 settimane a 100 mg, ma non a 30 mg, si è verificato per pazienti con anamnesi di esacerbazioni più frequenti, scarsa funzionalità polmonare al basale o miglioramento della funzione polmonare basale maggiore con broncodilatatori a breve durata d’azione.

I pazienti con conta eosinofila ematica al basale di 220 cellule per mcl o superiore con: 3 o più esacerbazioni nell'anno precedente che avevano ricevuto Benralizumab ogni 8 settimane rispetto al placebo, presentavano rate ratio ( RR ) di 0.69 per 100 mg e 0.86 per 30 mg; FEV 1 post-broncodilatatore inferiore al 40% avevano RR di 0.76 per 100 mg e 0.90 per 30 mg; e risposta post-broncodilatatore almeno del 15% avevano RR di 0.67 per 100 mg e 0.87 per 30 mg.

Quando sono stati esaminati i fattori combinati, i pazienti con conta ematica elevata di eosinofili al basale, con 3 o più esacerbazioni nell'anno precedente e che erano stati sottoposti a tripla terapia sono stati identificati come soggetti con probabile beneficio da Benralizumab 100 mg ogni 8 settimane rispetto al placebo ( RR=0.70 ).

Benralizumab 30 mg ogni 8 settimane non ha prodotto giovamento ai pazienti che soddisfacevano questi criteri rispetto al placebo ( RR=0.99 ).

Dallo studio è emerso che una conta ematica elevata di eosinofili combinata con caratteristiche cliniche ha identificato una sottopopolazione di pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva che hanno presentato una riduzione delle esacerbazioni con il trattamento con Benralizumab.
Queste analisi generatrici di ipotesi hanno identificato la potenziale efficacia di Benralizumab 100 mg per questa sottopopolazione. ( Xagena_2020 )

Criner GJ et al, Lancet Respiratory Medicine 2020; 8: 158-170

Xagena_Medicina_2020