Nivolumab nel setting neoadiuvante migliora la sopravvivenza nel cancro del polmone non-a-piccole cellule in fase iniziale
I risultati dello studio di fase 3 CheckMate-816 hanno dimostrato che l'inibitore del checkpoint PD-1 Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza libera da eventi nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile.
CheckMate-816 ha confrontato Nivolumab più chemioterapia con la sola chemioterapia in 358 pazienti prima dell'intervento chirurgico, misurando sia la risposta patologica completa ( pCR ) che la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ).
In precedenza era stato dimostrato che la combinazione ha indotto un miglioramento significativo della risposta pCR.
Mentre l'intento della chirurgia è curativo nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule resecabile, tra il 30 e il 55% dei pazienti sperimenta una recidiva dopo l'intervento chirurgico e alla fine soccombe alla malattia.
C'è necessità di opzioni addizionali che possano interrompere questo ciclo.
I dati sull'uso neoadiuvante ( pre-chirurgico ) di Nivolumab nel tumore NSCLC si aggiungono ai dati di efficacia in altri tre tumori in fase iniziale: tumori della vescica e della giunzione esofagea / gastroesofagea e melanoma.
Il razionale scientifico per l'utilizzo dell'immunoterapia nel contesto neoadiuvante è duplice; la presenza di un tumore durante il trattamento immunoterapico può consentire una risposta immunitaria più forte, rendendo potenzialmente più efficace il trattamento contro un tumore primario e offrire l'opportunità di colpire micrometastasi nascoste.
Nivolumab è un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, che sfrutta il sistema immunitario dell'organismo per combattere i tumori. ( Xagena_2021 )
Fonte: BMS, 2021
Xagena_Medicina_2021