Sindrome delle apnee notturne: efficacia della stimolazione del nervo ipoglosso nei pazienti con collasso dei muscoli dilatatori del faringe


La sindrome delle apnee notturne è una condizione caratterizzata dal restringimento o dalla chiusura intermittente delle prime vie aeree durante il sonno, che provoca una desaturazione ossiemoglobinica e un’attivazione simpatica.
Può avere serie conseguenze neurologiche e cardiovascolari, oltre agli incidenti stradali, prodotti dalla sonnolenza diurna, tipica di questa patologia.
Negli Stati Uniti, si stima che a soffrirne siano almeno il 13% degli uomini e il 7% delle donne; in Italia si stima che questo disturbo possa interessare circa 2 milioni di persone.

La terapia di questa condizione si basa sul calo ponderale ( la maggior parte dei pazienti affetti da sindrome delle apnee notturne sono obesi o in sovrappeso ), su una serie di misure igienico-alimentari ( es. evitare gli alcolici la sera ) e soprattutto sulla ventilazione meccanica a pressione positiva continua delle vie aeree ( CPAP ).

Si sta, tuttavia, affermando la personalizzazione della cura, ovvero l’offerta del rimedio, mirato alla peculiare disfunzione alla base di una patologia.
Esempi di queste terapie a target nel caso delle apnee notturne sono la chirurgia del palato molle per i pazienti con compromissione velo-faringea o di allungamento della mandibola in soggetti affetti da vari gradi di micrognazia.

Uno studio pubblicato su The New England Journal of Medicine ( NEJM ), ha indicato una possibile soluzione per i pazienti con sindrome delle apnee notturne dovuta a disfunzione dei muscoli dilatatori del faringe.

Patrick J. Strollo dell’University di Pittsburgh ( Stati Uniti ) e altri ricercatori sono partiti dall’ipotesi che la stimolazione del nervo ipoglosso possa rappresentare una strategia terapeutica efficace per i pazienti con sindrome delle apnee notturne dovuta a collasso dei muscoli dilatatori del faringe durante il sonno.

Nello studio STAR ( Stimulation Therapy for Apnea Reduction ) sono stati arruolati 126 pazienti, di età media 54.5 anni con sindrome delle apnee notturne di grado medio-grave, che non avevano in precedenza tollerato la terapia con CPAP; il loro indice BMI ( indice di massa corporea ) era inferiore a 32 e un esame endoscopico, condotto in anestesia ( con Propofol ), aveva documentato la presenza del collasso faringeo.
I pazienti sono stati sottoposti all’impianto chirurgico di un sistema di stimolazione delle vie aeree superiori ( l’elettrodo stimolatore veniva posizionato sul nervo ipoglosso, per reclutare la funzione di protrusione della lingua; il sensore, tra i muscoli intercostali interni ed esterni; il neurostimolatore infine, veniva impiantato in regione sottoclaveare ).
La stimolazione del nervo ipoglosso, con il device della Inspire Medical Systems, ha prodotto un significativo miglioramento dell’obiettivo primario: a 1 anno di follow up il numero di episodi di apnea-ipopnea per ora di sonno ( AHI, Apnea Hypopnea Index ) è passato da una media basale di 29.3 a 9 per ora, mentre l’ indice di eventi di desaturazione ( ODI, Oxygen Desaturation Index ) durante il sonno è passato da 25.4 a 7.4 eventi/ora.

Questo studio ha dimostrato l'efficacia di una tecnica che può essere utile per trattare pazienti affetti da sindrome delle apnee notturne che non tollerano, o mal tollerano, la ventilazione in CPAP. ( Xagena_2014 )

Fonte: Policlinico Gemelli di Roma, 2014

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