Inibizione dell'angiogenesi nel trattamento del tumore al polmone
Gianfranco Buccheri, Pneumologia, Ospedale di Cuneo
Un approccio alla inibizione dell'angiogenesi si basa sull'utilizzazione di un anticorpo diretto contro il recettore endoteliale per il fattore di crescita vasculo-endoteliale, l'anti-VEGF MO: questo approccio è già stato testato con successo in studi di fase II ed è assai probabile che sarà presto testato in trials randomizzati. Non tutto, però, è inibizione dell'angiogenesi: vi sono almeno altre due alterazioni biologiche, che rappresentano un target favorevole per un'eventuale terapia "biologica ". Si tratta dell'inibizione dei fattori di crescita e della stimolazione dell'apoptosi (morte cellulare). Vi sono molti modi di inibire il fattore di crescita meglio studiato, l'Epidermal Growth Factor (EGF) ed il suo recettore. Un anticorpo contro il recettore dell'EGF è stato già sviluppato (Herceptin), ed è attualmente sottoposto a valutazione in studi di fase II (Abstract no. 183) e III (Abstract no. 186). Vi sono, poi, due piccole molecole, lo ZD1839 (Iressa ™, Abstract no. 229, 230,233) e il CP 358,744 (Abstract no.
208), che inibiscono una tirosinchinasi specifica per l'EGF e che sono, anch'esse, in corso di sperimentazione clinica avanzata. A Tokyo, tre gruppi cooperativi, due nordamericani ed uno giapponese, hanno presentato interessanti esperienze pilota sull'uso dell'Iressa (Abstract no. 229, 230,233).
( Xagena 2000)